Sepulveda Basin, Galway Downs e infine Santa Anita. Questo è il riassunto ‘asciutto’ del percorso olimpico LA2028 degli sport equestri. Che rimangono su una strada in salita e anche un po’ dissestata. Questa volta a gettare sul tavolo un bel cestino di punti di domanda è il completo. Attraverso le valutazioni di uno dei più blasonati personaggi della disciplina: Mark Phillips.
L’eventing è sicuramente la disciplina più ‘onerosa’ per il palinsesto olimpico equestre. Necessita di grandi spazi, di una marea di personale, di un allestimento costoso per il percorso, di una copertura televisiva complessa ed espone a un rischio di imprevisti più alto rispetto ad altre specialità. Insomma, una croce… Che tuttavia continua a essere supportata perché la moneta di scambio parla di uno sport altamente spettacolare, dove il cavallo magnifica tutta la sua prorompente atleticità. Uno sport in cui la passione è addirittura tangibile e la tradizione affascinante.
Punto cruciale di ogni completo, vieppiù di quello olimpico, è il percorso di cross. Che a Santa Anita avrebbe dovuto essere inventato da zero dal course designer Derek Di Grazia. ‘Da zero’ perché nell’altra olimpiade a Santa Anita, il completo era stato ospitato al Fairbanks Ranch vicino a San Diego. ‘Avrebbe’ perché tra il comitato organizzatore e Di Grazia le cose non hanno funzionato, producendo un divorzio irreparabile.
A prendere il posto dell’espertissimo Di Grazia – plutitolato course designer del 5 stelle del Kentucky Three-Day Event dal 2011, di Burghley dal 2022 e in cabina di regia in moltissimi completi di massimo rilievo – sarà Alec Lochore. Entrato ‘al volo’ Lochore non ha al suo attivo alcun campionato anche se è stato eventing manager alle Olimpiadi del 2012 e 2020.
Dietro le quinte
Secondo quanto ha raccontato alla stampa britannica ‘l’insider’ Mark Phillips, la Fei dopo aver spinto al massimo per la presenza del completo a LA2028 si sarebbe trovata tra l’incudine e il martello quando Di Grazia e il Comitato Organizzatore sono entrati in rotta di collisione.
Secondo la ricostruzione di Phillips, Lochore aveva presentato, in veste di eventing manager, tre diverse alternative per la realizzazione del cross a Santa Anita. Nessuna aveva incontrato il pieno favore di Di Grazia che aveva così spezzato il feeling con il CO che alla fine aveva prospettato un ‘salto’ di carica per Lochore: da event manager a course designer.
Normalmente si tratterebbe di una posizione che prevede una selezione tra più professionisti, ma dovendo produrre un percorso intero entro il 2027 – data del test event – l’incarico è rimasto a Lochore. Ma con il supporto, come course adviser, di un pezzo da novanta come Mike Etherington-Smith.
La sinergia tra i due dovrebbe consentire di predisporre il percorso entro la fine di questa estate, prima dell’inizio della stagione di corse all’ippodromo di Santa Anita, affinché i terreni si consolidino in tempo per il test event del 2027 e siano al meglio per l’ingaggio olimpico: dagli 8 agli 8,30 minuti di pura magia.